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Risparmiare con l’economia circolare

Giovedì 24 Maggio 2012
Elisa Artuso

In un mondo in cui il conto ambientale è in rosso, è rincuorante sapere di essere sulla buona strada nel proporre un tipo di economia basata sul riuso e sul riciclo. A darci delle conferme sul cammino intrapreso con i negozi Mercatopoli è uno studio commissionato dalla Elle Mac Arthur Foundation e realizzato da McKinsey.

Il nostro lavoro ci piace e ci entusiasma, il settore dell’usato sta crescendo, ma la cultura del riuso ha bisogno di essere sostenuta e consolidata, perché non è ancora entrata pienamente nella mentalità delle persone. Sentire che gli economisti e gli studiosi ne plaudono il valore è davvero una soddisfazione.

Lo studio, commissionato dalla famosa fondazione e sostenuta anche da grandi aziende come Cisco e National Grid (gestore di rete britannico) critica il sistema attuale, troppo basato su un’economia lineare, sull’iperconsumo e sulla cultura dell’estrai-produci-consuma-smaltisci: questo sistema è unidirezionale e il problema dei rifiuti, le difficoltà nella gestione delle risorse, prima di tutto le materie prime, devono portarci a cambiare approccio.

A dare una svolta può essere l’economia circolare, quella in cui sono pienamente iscritti anche i negozi del recommerce assieme a tutte le soluzioni di consumo collaborativo.

Cosa significa economia circolare? Alla sua base c’è l’eliminazione del concetto di rifiuto: i prodotti vengono concepiti fin dalla fase di progettazione secondo il concetto di riuso o riciclo. I prodotti di bassa qualità, e quindi non durevoli, devono essere esclusi o realizzati in materiali facilmente smaltibili o riciclabili. Inoltre, l’energia utilizzata per l’economia circolare deve provenire da fonti rinnovabili.

economia circolare

L’economia circolare come si realizza in concreto?

Le aziende dovrebbero smettere di produrre oggetti a scadenza, soggetti a una obsolescenza programmata: lavatrici, telefoni cellulari e tutti i prodotti di elettronica, mobili, complementi d'arredo e persino articoli di abbigliamento. La durevolezza deve diventare un valore per tutti e persino la moda dovrà essere più durevole per limitare il consumo di acqua, di energia, di materie prime, di distribuzione.

I negozi del recommerce contribuiscono a far circolare la merce e quindi l’economia, offrono un’opportunità a tutti coloro che desiderano vendere oggetti in buono stato e di buona qualità o comprare a prezzi accessibili.

Diffondere la cultura del riuso è un’ottima soluzione ecocompatibile che fa risparmiare risorse e denaro e quindi è ecologica. Ci sono altre buone pratiche che si possono adottare: utilizzare la forma del leasing per alcuni prodotti anziché la vendita, limitare il consumo di carburante attraverso l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, valorizzando quindi le biciclette, i mezzi pubblici, le auto elettriche o ibride o ancora ragionando sul consumo di cibo e di acqua.

Lo studio sull’economia circolare è scaricabile gratuitamente cliccando QUI.