Vivere Green: un anno senza supermercato
Era da tempo che desideravo smettere di fare la spesa nei supermercati a favore dei mercati contadini.
Nei paesi che giacciono ai piedi dell'Appennino tosco emiliano ce ne sono una quantità infinita, ogni giorno della settimana, sia al mattino che al pomeriggio. Ho scelto di fare questo esperimento "un anno senza supermercato", che è poi quello che fanno le nonne tutta la vita, per riempire i sacchetti di tela solo di cose buone.
Di pomodori che sanno d'erba grossa, di burro giallo, di carne per il bollito spessa, di cose "giuste" per la stagione, e non perché me lo dice qualcuno in televisione. Non si perde più tempo, perché in mezz'ora oltre al formaggio e alla verdura si ricevono anche un sacco di sorrisi e "bella signora", e non si perdono soldi, perché comprando quasi giorno per giorno e trasportandolo senza carrello si prende solo il necessario.
Avrò scoperto l'acqua calda, forse. Eppure per me è stata una rivelazione.
Mi sembrò una bella idea quella di spendere i miei soldi per sostenere il lavoro degli agricoltori e allevatori della mia zona, e ben presto ho scoperto di guadagnarne in convenienza e varietà del cibo. Per non parlare della qualità! Uova col guscio bianco per carbonare come non ne avevo mai mangiate, porri freschi dal profumo intenso, pomodori così buoni da non avere bisogno di condimento. Cibo lontano anni luce dalle verdure plasticose del supermercato.
Ho comprato biscotti artigianali, ricotte deliziose e salumi sopraffini, tutti prodotti a non più di dieci km da casa mia.
Non mi era mai capitato di cucinare con tanta gioia e fantasia, basandomi su ciò che le stagioni avevano da offrire. Le uniche cose che non sono riuscita a trovare sono la pasta di grano duro (prodotto storicamente industriale) e il tonno in scatola per i miei gatti.
Tutto il resto, nei mercati contadini, c'è. Comprese due cose impagabili, e insostituibili: la prima è la convenienza. Non è vero che comprando al mercato si spende di più. Si spende meglio, per cibi che durano di più e sono molto più nutrienti; in più si impara ad acquistarne la giusta quantità, riducendo al minimo lo spreco.
La seconda cosa insostituibile è l'umanità. Ho perso il conto dei cibi che in questi mesi mi sono stati regalati. Così come non riesco a ricordare quante chiacchiere, risate, quanti scambi di ricette e consigli mi sono stati donati.
Qualcuno mi ha detto che per rinunciare al supermercato bisogna avere tempo, ma posso confutarlo. Nei mercati non hai lo stress del parcheggio, del cercare freneticamente la moneta per il carrello, della perdita di mezze ore per scegliere uno yogurt.
Qualcun altro mi ha fatto sapere che la mia scelta è per gente ricca, ma non sono d'accordo nemmeno su questo: ci sono stati giorni in cui avevo cinque euro in tasca e sono riuscita a mettere in tavola cene favolose.
Quest'anno senza supermercato mi ha insegnato tante cose, ma forse la più preziosa è che là fuori, lontano dagli scaffali e dagli strilli del marketing, è pieno di gente che ama il proprio lavoro, la propria terra e i propri prodotti, e che è orgogliosa di proporli a persone che abbiano voglia di dargli fiducia.
...e di preparare i migliori pranzi della vita!
1 kg di pane toscano, 400 gr. di biscotti misti (al cioccolato, uvetta, zucchero, mandorle), 600 gr di salsiccia fresca, 400 gr. di pancetta in pezzo intero, 1 kg di zucchine chiare, 1 kg di mele, 1 kg di arance, 1 caspo di lattuga, 1 caspo di scarola, 4 uova fresche, 1 litro di latte crudo, costo totale: 29 euro.
Un favoloso piatto di tortelloni fatti in casa con i prodotti del mercato... la cena a meno di 5 euro!
di Marta Casarini