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Una malattia contagiosa: il sorriso!

Mercoledì 11 Giugno 2014
Francesca Lucarini

Eccola, Polly, la vedo, o meglio vedo la me stessa di tanti anni fa... Una gonna svolazzante, o il suo (mio) vestitino blu che tanto le dona… cammina (cammino) a passo di marcia per le calli e i campi di Venezia, le cuffiette sulle orecchie.. pare (paio) persa nel suo mondo, ma se incontra (incontro) qualcuno sorride!

I veneziani la (mi) guardano un po’ stupiti e di sicuro pensano all’ennesima turista matta, ma lei (io) se ne frega e continua a sorridere anche quando al mercato il fruttivendolo, forse proprio per quel sorriso strano pensa di fregarla parlandole in veneziano stretto… ma lei capisce e, se non in modo perfetto, risponde a tono, lasciandolo sbaccalito, ma con un sorriso stampato in faccia (sì anche lui ora sorride)…

Polly si muove sempre a passo di marcia, le piace avere un po’ di musica nelle orecchie per tenere il ritmo mentre cammina (non so cosa ascolti lei… a me il ritmo continuano a darlo Iron Maiden e Metallica)… Chi la (mi) incrocia pensa sia in ritardo per qualche appuntamento, ma quel sorriso che lei (io) scocca (scocco) a tutti, quel cenno di saluto… davvero sono spiazzanti!

Gli anni per me son passati veloci, ma certe abitudini assolutamente no! Non abito più tra le calli e i campi di Venezia, ora sto a Saluzzo, una piccola cittadina in provincia di Cuneo, il mio vestitino blu non mi donerebbe più come un tempo… ma… quando cammino continuo a farlo a passo di marcia, è una sorta di liberazione, un modo per sentirmi più viva! Nelle mie quotidiane passeggiate tra la scuola di mia figlia e il mio posto di lavoro attraverso l’isola pedonale della mia città, un posto davvero gradevole (ma ve ne parlerò in un altro momento), sorridendo alle persone che incontro e salutandole con un cenno anche se non so affatto chi siano! E ancora le spiazzo! Se entro in un negozio o mi fermo a un banco del mercato non manco mai di sorridere al proprietario e di salutare… e ancora trovo persone stupite… leggo su quelle facce frasi del tipo…"ecco la straniera stravagante (si anche a Saluzzo sono considerata straniera)"…

Polly, in giro per il mondo, ne sono sicura, fa la stessa cosa! E, ne sono sicura, ottiene lo stesso sbigottimento che ottengo io, ma… chiamatemi(ci) tranquillamente pazza(e), non mi offendo, io sono sicura che quel sorriso, almeno un poco sia contagioso!

Polly ed io, lo so, con un sorriso gratuito abbiamo sicuramente contagiato qualcuno, magari lo abbiamo aiutato in un momento buio, o forse gli abbiamo ricordato che ci sono cose per cui vale la pena alzare gli angoli della bocca e distendere le labbra… Non siamo i clown in corsia, non è questo il nostro mestiere! Sorridere ci viene spontaneo, ci piace, ci aiuta a vivere meglio la nostra giornata e se fa bene anche a qualcuno che incontriamo… beh… è un valore aggiunto non da poco!

Per questo io e Polly abbiamo pensato di farvi una proposta scandalosa… oggi, domani, quando più vi va, provate a imporvi di uscire di casa con un sorriso stampato sulle labbra, di fare un cenno di saluto alle persone che incontrerete… poi raccontateci come vi siete sentiti, se quell’essere scambiati per pazzi vi ha reso un tantino euforici, se il fatto di sorridere ha reso la vostra giornata migliore! Noi siamo sicure che se ve lo imponete una volta, la seconda vi verrà voglia di farlo e la terza vi verrà naturale senza neppure pensarci!

Accettate la sfida? Aspettiamo i vostri racconti!




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