Petizione Usato Camp: diamo un futuro all'usato!
Usato Camp è stata un’esperienza straordinaria. Si tratta del primo convegno nazionale degli operatori professionali dell’usato, organizzato da Alessandro Giuliani e tenutosi lo scorso 23 marzo. Ma chi sono gli operatori professionali dell’usato?
Sono tutti quei gestori e lavoratori dei negozi dell’usato e operatori nel campo del riuso che però non hanno una chiara definizione normativa né a livello nazionale né tantomeno europeo. Eppure il mercato del riuso ha risentito in modo decisamente meno pesante della crisi economica, ed è un settore che suscita un interesse sempre più diffuso, è economicamente produttivo e crea occupazione.
Inoltre ha un deciso impatto dal punto di vista della prevenzione dei rifiuti. La direttiva comunitaria 2008/98/CE, recepita dal D.Lgs 205/2010 prevede la promozione della prevenzione dei rifiuti, il riutilizzo degli oggetti e l’allungamento della loro esistenza per uno sviluppo economico a lungo termine sostenibile ed efficiente.
Ma la direttiva presenta delle lacune, che sono state sollevate a Usato Camp, e che riguardano il settore del riuso. I mercatini dell’usato creano un circolo virtuoso in cui gli oggetti vengono reimmessi nel mercato e pertanto non finiscono in discarica, dove devono essere smaltiti o eventualmente differenziati. Chi vende un oggetto usato inoltre recupera parte del denaro speso, dividendo i proventi con l’intermediario (il mercatino) che lo vende in conto terzi.
C’è poi un importante risvolto ecologico che non va sottovalutato. Lo sapete che un mercatino dell’usato, prendendo ad esempio il solo abbigliamento usato, permette un risparmio complessivo di 130 tonnellate di Co2 e di più di 1800 metri cubi di acqua che sarebbero stati utilizzati per la produzione di capi nuovi?
A questo punto sono necessarie delle norme chiare e definitive che permettano agli operatori dell’usato di svolgere il loro lavoro tenendo conto del ritorno economico ed ecologico, riconoscendoli come categoria specifica che permetta un calcolo più equo di aliquote, tassazioni e quant’altro.
Cosa chiediamo con la nostra petizione?
- Un codice ATECO per gli operatori in conto terzi. Lo sapete che un operatore dell’usato è equiparato ad un procacciatore d’affari? La presentazione di uno studio di settore in questo caso crea non pochi problemi di congruità.
- Una specifica categoria per il calcolo della Tari. Un negozio del riuso paga la Tari come un qualsiasi altro negozio, ma in realtà reimmette in commercio un potenziale rifiuto. Per questo chiediamo che ne venga tenuto conto.
- Il riconoscimento che la nostra attività è di tipo produttivo
- La riduzione dell'IVA al 10%, come per il servizio di raccolta differenziata. Attualmente invece viene applicata al settore del riuso un’Iva del 22%, come per un qualsiasi altro negozio. Viene pertanto applicata l’Iva al 22% per due volte sullo stesso oggetto.
Per sostenere il settore dell'usato in conto terzi, a Roma abbiamo lanciato una petizione, che vi chiediamo di sostenere e di condividere. Firmare è semplicissimo: basta cliccare sulla nostra Petizione Usato Camp e seguire le istruzioni.
Condividete questa pagina su Facebook e sugli altri social ai quali siete iscritti con l'hashtag #diamounfuturoallusato, per raccogliere il maggior numero possibile di firme. Questa non è una petizione come tutte le altre. Forse non fa lo stesso rumore delle altre, ma è importante, perché porterà grandi cambiamenti, non solo nel settore del riuso, ma anche nel nostro e vostro modo di vivere l’usato ogni giorno.
Che ne dite? Avete voglia di darci una mano?