Luca Baroni: riuso a costo zero,arte che non ha prezzo
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Luca Baroni:riuso a costo zero,arte senza prezzo

Lunedì 09 Novembre 2015
Annalisa Aloisi

Ad ottobre a Mercatopoli Firenze Legnaia, in occasione del Mercatopoli Day, si è tenuto un concorso davvero interessante: “Un’idea di riuso”. Si trattava di un’occasione per mettere in mostra la creatività e la passione che gli oggetti usati o di recupero potevano smuovere, permettendo di dare la luce a qualcosa di straordinario.

Uno dei protagonisti è stato Luca Baroni, cremonese di 32 anni, eco-artista, anche se lui non ama definirsi artista, non nel senso stretto del termine. Ma artista invece noi lo definiamo, perchè quando ottieni qualcosa di unico e bello da oggetti che altri buttano via, allora gli ridai vita, ed è questo lo scopo di un artista.

Abbiamo voluto intervistarlo, per conoscerlo, per capire il suo sguardo sulla vita e sugli oggetti. Ecco cosa ci ha raccontato.

"Mi chiamo Luca, ho 32 anni e vengo dalla provincia di Cremona. Sono capitato a Firenze "a caso" . Mi ci mi ci sono fatto lasciare mentre andavo a Roma in autostop. Stanco di doveri indotti dalla società (classici discorsi da "fight club"), 2 anni fa ho deciso di partire per viaggiare , senza una vera e propria meta. Così, visto che Firenze mi era piaciuta come città, e visto che mi ero imbattuto in un negozio di oggetti di riciclo, ho pensato di fermarmici.

Riciclare oggetti era già un hobby, così ho deciso di farlo a tempo pieno, non avendo nulla da perdere. È così che ho conosciuto anche Mercatopoli, tramite un'amica con la quale collaboravo nel suo negozio di oggetti di riciclo. La passione di costruire ce l'ho da quando giocavo con i Lego, la scuola e lo studio della meccanica l'hanno stemperata, ma da due anni a questa parte sono maturato talmente tanto da riscoprire la creatività che avevo da bambino.

Non mi reputo un artista, o meglio, non più di chiunque altro. Solo che la mia non voglia di integrarmi nella società mi regala tempo per attuare le idee che mi vengono in mente. Le mie creazioni non hanno praticamente mai un utilizzo pratico, quello estetico, se viene, viene dopo. I materiali li trovo in strada o me li regalano. Non mi capita mai di acquistare niente per le opere, se non viti, colle o materiali che non posso trovare gratuitamente; vista questa mia attività non ho grossi fondi a disposizione.

Mi piace guardare uno o più oggetti assumere un altro ruolo, se poi questi oggetti hanno una storia credo che l'opera assuma anche valore emozionale, almeno per me. Da quando sono arrivato a Firenze ho prodotto opere con lo spirito di sopravvivenza, quindi sono utensili che mi consentono di vivere.

La mia preferita potrebbe essere" l'elemosinatrice automatica", che nel periodo più difficoltoso mi permetteva di procurarmi i primi spicci da reinvestire in altre opere. Si tratta una mano meccanica fatta con una scatola del vino. La mano si chiude automaticamente quando viene fatta cadere una moneta nella trappola per topi posta nel palmo. Questo regala stupore e sorrisi a chi la utilizza, ma, cosa più importante, esulava me da chiedere l'elemosina. In due anni ho raccolto 1000 storie legate alle macchine che mi hanno fatto campare fino ad oggi, mi piacerebbe scrivere un libro, magari, un giorno... "

Si può vivere di arte? A quanto pare sì. Se volete conoscere le altre opere di Luca andate sulla sua pagina Facebook, è incredibile quanto possano diventare preziosi gli oggetti che i più si limitano a differenziare …