Trend 2020: l'impatto del Covid-19 sulla crescita dell'usato
La vendita di usato è un trend destinato a crescere nel tempo, su questo ormai ci sono ben pochi dubbi. Secondo il New York Times la tendenza si diffonderà ancora di più dopo il periodo pandemico: le abitudini d'acquisto cambieranno dopo la pandemia, sia a fronte di una necessità economica sia per un ribaltamento dei valori nei consumatori. Se prima il fast fashion regalava una gratificazione immediata, oggi viene percepito come uno spreco. Ecco come sta evolvendo il mercato dell'usato e qual è stato l'impatto del Covid-19 sulla sua crescita.
La tendenza del mercato second hand
Secondo il Resale Report 2020 realizzato da thredUP, il mercato dell'usato è destinato a raggiungere i 64 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni. Ma il dato ancor più interessante è che il periodo pandemico ha portato a nuove tendenze, come quella della vendita online. Pare infatti che l'acquisto di usato sul web crescerà del 69% entro il 2021. Noi di Mercatopoli abbiamo registrato un traffico sullo shop online molto più elevato nei periodi di lockdown, quando i consumatori sono stati costretti a rimanere a casa. Le persone hanno trascorso più tempo su Internet e questo ha compreso anche le ore dedicate agli acquisti. Inoltre, molti ne hanno approfittato per pulire a fondo la casa trovando sia oggetti da vendere che da acquistare. Questo comportamento da parte dei consumatori non può che incentivare la compravendita di oggetti di seconda mano.
L'impatto del Covid-19 sui valori dei consumatori
Prima di tutto, il periodo pandemico ha portato con sé una notevole incertezza dal punto di vista economico. Ecco allora che, secondo il report di thredUP, l'88% dei consumatori ha deciso di essere più parsimonioso negli acquisti e 4 persone su 5 si sono dichiarate disponibili ad acquistare usato nel momento in cui i soldi per lo shopping diminuiscono. Questo significa che nel corso del prossimo anno sarà molto più elevata la percentuale di consumatori che deciderà di optare per il second hand, e tra loro ci saranno soprattutto donne e giovani.
Lo stigma dell'usato è crollato, ad affermarlo è l'80% degli appartenenti alla Generazione Z. I giovani sono più attenti all'aspetto economico, questo è innegabile, ma sono ancor più preoccupati della salute ambientale. Tra i settori più inquinanti del mondo troviamo quello della moda. La produzione di capi d'abbigliamento nuovi immette nell'atmosfera esorbitanti quantità di CO2. Diversamente, se tutti acquistassimo usato potremmo risparmiare CO2 per un equivalente di 66 milioni di alberi piantati e si eliminerebbero quasi 19.000 camion della spazzatura pieni di rifiuti. La compravendita di usato permette di diventare più parsimoniosi evitando di usare gli oggetti una volta sola per poi buttarli e permette anche di liberare spazio in casa in modo sostenibile.
Se prima chi acquistava prodotti di seconda mano lo faceva di nascosto, ora lo fa con orgoglio. Pare addirittura che il grado di benessere derivante dall'acquisto di capi usati sia paragonabile a quello che darebbe l'adozione di un cucciolo. Questo accade perché abbracciare il second hand riduce la propria impronta di carbonio nel mondo, permette di fare qualcosa di buono per sé e per gli altri.
Riduci la tua impronta di carbonio vendendo ciò che non usi
Se vuoi ridurre il tuo impatto ambientale bastano piccoli gesti quotidiani come lavare i vestiti in acqua fredda o asciugarli all'aria, ma anche utilizzare gli oggetti più volte e non renderli monouso, limitare i rifiuti e fare la raccolta differenziata con ciò che deve per forza essere buttato. E, soprattutto, acquistare e vendere prodotti di seconda mano. Secondo le previsioni, entro il 2029 il mercato del second hand a livello globale potrebbe addirittura raddoppiare rispetto a quello del fast fashion. Tu puoi farne parte. Trova il negozio Mercatopoli più vicino a te, portaci gli oggetti che non utilizzi più e incentiva una compravendita sostenibile.