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Riscaldamento: i consigli per risparmiare

Lunedì 29 Ottobre 2012
Elisa Artuso

Iniziano i primi freddi e, soprattutto al mattino e alla sera, viene voglia di stemperare un po’ la casa, accendendo il termosifone o la stufa. Nel giro di qualche settimana, in buona parte dell’Italia, soprattutto settentrionale, sia nelle case che negli ambienti pubblici, il riscaldamento sarà attivo per gran parte della giornata.

Le nostre case sono responsabili del 30% della spesa energetica e del 27% delle emissioni di gas serra e in generale si può dire che la metà dei consumi di energia e petrolio delle famiglie è assorbito dal riscaldamento. Tuttavia, buona parte dell’energia consumata per riscaldare le nostre case viene assorbita da muri, finestre, tetto e solo una parte offre il calore di cui abbiamo bisogno per stare bene.

Ci sono alcune accortezze, talvolta banali, altre volte legate invece a interventi strutturali, che ci permettono di risparmiare da un punto di vista economico e anche di alleggerire la nostra impronta sul pianeta, limitando i consumi e le emissioni di anidride carbonica.

Si deve lavorare sugli sprechi, riducendoli al minimo, sull’isolamento termico e sul sistema che produce calore.

La prima cosa da fare è procurarsi un termometro per l’interno e uno per l’esterno: in casa, anche in presenza di bambini piccoli, sono sufficienti 18-19 gradi, mentre nelle camere da letto possono essere anche meno (15-17) perché dotandosi di un buon piumino o di una calda trapunta, magari anche recuperando le borse dell’acqua calda che si usavano un tempo, si sta bene. Il termostato va regolato in base alle temperature interna ed esterna, meglio ancora se abbiamo un cronotermostato per impostare anche l’orario. Se con 18 o 19 gradi abbiamo freddo possiamo cercare di muoverci un po’: una passeggiata che riattivi il metabolismo, qualche lavoro in casa o semplicemente una maglia in più risolvono la situazione. Verso sera, quando la temperatura si abbassa, vanno chiusi gli scuri o abbassate le persiane per evitare ulteriore dispersione di calore.

riscaldamento

Se abbiamo dei buoni infissi non avremo problemi, ma nel caso in cui si siano degli spifferi, possiamo procurarci una gomma isolante da applicare alle finestre e dotare anche le porte di paraspifferi adeguati. Ovviamente la soluzione migliore è avere doppie finestre o doppi vetri. Il Governo definisce ogni anno gli incentivi economici per ristrutturazioni, per la coibentazione degli edifici e per nuovi impianti: si può risparmiare molto attraverso la detrazione dalle tasse. Oltre a installare un cronotermostato, sono utilissime le valvole termostatiche su ogni termosifone, che consentono di differenziare la temperatura in ogni stanza: questo semplice gesto permette di risparmiare fino al 20%!

Un’altra piccola accortezza è quella di applicare sul retro dei termosifoni dei pannelli di materiali isolanti e riflettenti, in particolare se sono posti sul vano sottofinestra. I termosifoni poi vanno lasciati liberi: non stendere, non applicare copri-termo, non metterci troppo vicino mobili o altro.

Infine, se abbiamo la possibilità di farlo, possiamo scegliere un riscaldamento esclusivo o complementare a legna: economica ed ecologica (visto che il legno è un materiale rinnovabile) a patto che provenga da foreste certificate e sostenibili che prevedono la riforestazione.

Alessandro Tomba - Cst Consulting ci ha dato alcune importanti informazioni in merito alle agevolazioni fiscali in questo settore:

Vi sono due tipi di incentivi:

- gli interventi per la sostituzione della caldaia tradizionale nelle abitazioni, anche con stufe a pellet, beneficiano di un bonus fiscale pari al 50% della spesa sostenuta, da recuperare in dichiarazione dei redditi in 10 annualità. Per ottenere l’agevolazione non occorre presentare alcuna pratica, l’unico adempimento necessario è il pagamento della fattura con un bonifico speciale che contenga le indicazioni anagrafiche complete dell’acquirente e del venditore/installatore.

- se invece si intende sostituire la propria caldaia con una nuova caldaia a condensazione, così come la sostituzione di infissi con prodotti a bassa emissione o l’installazione di pannelli solari, il bonus fiscale sale al 55%, sempre usufruibile in dichiarazione dei redditi in 10 annualità. In questi casi però, oltre al pagamento con bonifico, occorrerà dotarsi della documentazione tecnica che certifichi l’indice di risparmio energetico del prodotto acquistato, nonché inviare a fine lavori una istanza telematica all’ENEA (Ente nazionale Energia e Ambiente). Attenzione ! Dal prossimo 1 luglio 2013, l’agevolazione del 55% per risparmio energetico cesserà di esistere, e ogni spesa di ristrutturazione sostenuta sulle abitazioni beneficerà di un bonus fiscale del 36% in 10 anni.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono consultare le Guide fiscali sui bonus energetici.