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Blogger Day: intervistiamo i relatori - Alessandro Giuliani

Domenica 12 Gennaio 2014
Stefania D'Elia

Il prossimo marzo/aprile, a Bolzano ci sarà un appuntamento imperdibile per chi è o si sta avvicinando al mondo dei blog: il Blogger Day.

Il Blogger Day è dedicato a chi ha un blog e vuole sapere come fare per farlo crescere, a chi non ce l’ha e sta pensando di aprirne uno, a te che sei alla ricerca di un lavoro nuovoa chi un lavoro ce l’ha e è convinto che un blog sia una risorsa in più da mettere in campo e a chi ha un’azienda e crede che un blog aziendale sia la mossa giusta per aprirsi nuovi orizzonti.

Cinque autorevoli relatori si alterneranno nel corso della giornata, ognuno con qualcosa di importante da condividere.

Oggi abbiamo scambiato 2 chiacchiere con Alessandro Giuliani, al Blogger Day ci parlerà dell’anatomia di un blog... e di molto altro, ne sono sicura!

Al giorno d’oggi, in ambito lavorativo, quanto è importate avere un blog?

Io penso che un azienda, prima di poter pensare ad aprire un blog, dovrebbe essere convinta e ovviamente disponibile a condividere parte delle sue conoscenze. Un blog, quale strumento di marketing, funziona molto poco se è autoreferenziale mentre diventa sorprendentemente efficace quando si è disponibili a creare contenuti di valore, condividendo il proprio sapere.

Sei uno dei primi che hanno creduto nell’importanza di un blog personale legato allo sviluppo della propria azienda e delle tematiche correlate, come sei arrivato a questa conclusione?

La consapevolezza di creare uno strumento che potesse regalare del valore l’ho costruita con il tempo e soprattutto i corsi di formazione ai quali ho partecipato mi hanno aiutato a maturarla. Mi ritengo una persona abbastanza disponibile e, in passato, ho impiegato un sacco del mio tempo a dare informazioni alle persone che me le chiedevano. Ad un certo punto ho deciso di riorganizzarle e scriverle in un blog, a disposizione di tutti.

Il tuo blog è uno dei più autorevoli in fatto di mercato dell’usato, come sei riuscito a ritagliarti questo spazio?

Semplicemente fornendo informazioni corrette e attendibili, in un mercato di nicchia dove non era facile reperirle. Non ho mai pensato che il know how di un’azienda debba necessariamente essere un segreto da mantenere a tutti i costi. Perché un’azienda deve poi avere la capacità di implementare, organizzare ed incrementare il know how. E’ la capacità di creare know how che rende competitiva un’azienda, non il know how stesso.

Cosa ci vuole per diventare autorevoli in un dato settore?

Principalmente passione, pazienza, caparbietà e voglia di condividere il proprio sapere con gli altri, anche se non li conosci. Sono dell’idea che più condividi informazioni corrette, analitiche ed esclusive più ti ritorna autorevolezza.

Credi nell’importanza delle sinergie tra i blogger?

Oggi uno dei modi più efficaci per ottenere visibilità è proprio quello di creare sinergie ed alleanze. Tra l’altro questo non vale solo per i blogger ma anche per le aziende, anche in off-line. Quindi più che importanti le sinergie sono oggi necessarie.

Che consigli daresti a qualcuno che intende aprire un blog?

Di investire nella propria formazione che rappresenta la chiave per crescere. Formazione, meglio direttamente in aula, ma anche tramite web o libri. Di curare il proprio network di amicizie, finalizzandolo alle sinergie e alle alleanze di cui di parlava.

Quali sono "gli attrezzi del mestiere"?

Di attrezzi del mestiere ce ne sono veramente tanti, molti dei quali gratuiti. E’ necessario avere quelli giusti per monitorare il web (nella propria nicchia), per identificare le fonti autorevoli, per misurare le statistiche, per trovare nuovi spunti per i contenuti, per creare engagement con gli utenti del proprio blog.

Quali sono le 5 caratteristiche di un blog di successo, dovendole scegliere?

Le più importanti sono certamente l’autorevolezza di chi scrive e la presenza di contenuti di valore. Viene da sé che un blog per essere considerato di successo dovrebbe sviluppare un certo traffico targhettizzato (e non in senso assoluto) e un buon engagement con gli utenti (commenti). Conseguentemente dovrebbe essere ben posizionato nei motori di ricerca e avere un lato “social”.

Cosa differenzia un blog personale, fatto solo per il piacere di condividere pensieri ed esperienze da un blog professionale/aziendale?

La differenza è nell’obiettivo che si prefigge: per piacere oppure per fare business. Quello che li accomuna dovrebbe essere la passione.

Come hai sviluppato il know how acquisito sul tuo blog nei portali della tua azienda?

Ho semplicemente trasposto la mia esperienza, coinvolgendo pesantemente il mio staff. Quello che torno a sottolineare è che il know how, più che un qualcosa che si è acquisito è equiparabile ad un viaggio (anche se spendi, torni arricchito) e dove ogni momento è buono per imparare qualcosa.

Quanto è importante per un’azienda avere un blog e cosa consiglieresti a quelle aziende che hanno ancora un sito statico e poco dinamico?

E’ importante solo se l’azienda è disposta ad evolversi come mentalità. Il mercato di oggi è molto diverso rispetto a quello di qualche anno fa e molti schemi di marketing tradizionale sono saltati. Oggi molte aziende vanno male e gli imprenditori sono convinti che la colpa sia esclusivamente della crisi. Molti non hanno capito che la motivazione della flessione della propria azienda, in alcuni casi, sta nel mercato che è cambiato.

Sei un imprenditore, che gestisce uno staff di professionisti attentamente selezionati, come si deve evolvere la figura dell’imprenditore, anche nella selezione del personale, per operare al meglio online?

L’imprenditore oggi deve formarsi intensivamente per rimanere sul pezzo. Solo in questo modo potrà capire i cambiamenti che stanno interessando la nostra società e quindi indicare allo staff la direzione da prendere. Inoltre deve tenere un occhio sui più giovani, perché è lì che partono le tendenze. Infine nella selezione del personale, deve considerare soprattutto i valori più che le competenze. I valori non si possono insegnare mentre per le competenze è necessario che l’imprenditore si impegni a fornirle, investendo.

Parlaci ora di formazione e blogger day. Sappiamo che negli anni hai partecipato a moltissimi corsi come discente. Cosa provi a stare dall’altra parte e cosa ti aspetti da questa esperienza?

Provo molta emozione, soprattutto vedendo i professionisti con i quali condividerò la platea. Mi aspetto un pubblico che abbia voglia di imparare e mi sono posto l’obiettivo di condividere quello che so, in modo informale e senza tirarmela.

Quindi, che consiglio dai a chi vorrà partecipare al blogger day?

Se ad un corso ti presenti con le mani colme del tuo riso, i due o tre chicchi che il sensei ti darà, scivoleranno a terra e tu riporterai a casa solamente il riso con il quale sei arrivato. Il mio augurio è quello di partecipare a questo evento con le mani vuote, per raccogliere gelosamente quei due o tre chicchi che inevitabilmente arriveranno.

Perché un blogger o chi vuole avvicinarsi a questo mondo, ma anche le aziende, dovrebbero intervenire?

Sicuramente per acquisire delle competenze strategiche ma anche e soprattutto per capire dove sta andando il mercato. E non mi riferisco solo a quello on-line.

Ringraziamo Alessandro per i suoi preziosi consigli. Se avete dubbi o semplicemente avete una curiosità o avete bisogno di un consiglio, scriveteci. I vostri spunti potrebbero esserci d'aiuto per creare un prossimo articolo. 




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