Primo maggio: festa del lavoro - Il lavoro a casa nostra
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Festa del lavoro - cosa rappresenta per noi

Giovedì 01 Maggio 2014
Stefania D'Elia

Primo maggio, festa del lavoro.

Se torno indietro ad un anno fa era tutto diverso. Mio marito lavorava in una grossa fabbrica in città, orario fisso: alle 14.00 sempre a casa. Le nostre giornate erano tutte uguali: mi svegliavo da sola con i bimbi perché lui iniziava a lavorare molto presto, mattina lavoro, pranzo dai miei e poi a casa con lui, d’inverno si stava tutti insieme, d’estate tutti in piscina!

Però coltivare le passioni è importante così poco a poco si è arredato il garage come una palestra, a volte stava con noi, altre arrivava dopo: prima si allenava nel suo spazio privato.

E’ strano come ci si adegua alla monotonia, le nostre giornate non cambiavano mai: cena insieme, cartoni con i bambini una storia per loro. Poi si guardava la tv e a dormire. Tutti i giorni.

Poi, impossibile dimenticare quel momento, la fabbrica dove lavorava ha annunciato la chiusura. Ricordo mesi di dubbi e panico, paura per il futuro e domande sul presente: cercare subito un altro lavoro? A prima vista una scelta saggia, più disoccupati ci saranno in giro più difficile sarà trovare qualcosa. Ma se poi ci ripensano? E se la fabbrica viene rilevata da qualcun altro e il lavoro, in sostanza non cambia? Incertezza per incertezza... cosa si sceglie?

Ed è così che ha trovato lavoro in una palestra, quasi per scherzo. Quasi per gioco il sul hobby è diventato un lavoro e il sul lavoro è diventato qualcosa che appartiene al passato. La sensazione di già visto già vissuto è stata forte: prima io e poi lui. La crisi ci ha tolto qualcosa ma ci ha restituito qualcos’altro con gli interessi: la nostra vita è cambiata e ora quello che amiamo ci permette di pagare il mutuo.

Non è sempre semplice, a volte ho paura e manca la stabilità di una volta. Molto più spesso mi manca mio marito che la sera lavora, non ci acciambelliamo più tutte le sere sul divano a guardare la tv, non legge più la favola della buona notte ai nostri bambini ma può accompagnarli a scuola la mattina e il week end è molto meno stanco.

Qualche volta ci ripetono che siamo stati fortunati, ma la fortuna non ci è venuta a cercare l’abbiamo cercata noi: la nostra ricchezza? Abbiamo creduto in noi e non ci siamo arresi.

Stiamo facendo quello che ci piace, e lo stiamo facendo per noi e per i nostri bambini: siamo più presenti di prima, siamo più felici. Per questo motivo si, siamo stati fortunati perché nulla è da dare per scontato.

 In tanti non capiscono “non è un lavoro vero” è una frase che abbiamo sentito troppe volte. Ma cosa sia un lavoro, il nostro lavoro lo abbiamo deciso noi, il lavoro lo abbiamo costruito intorno alla nostra famiglia, a volte non è perfetto ma a noi va bene così.

La nostra macchina è sempre la più brutta del parcheggio ma ci porta dove vogliamo e soprattutto: abbiamo il tempo per poterlo fare.

Non è un momento facile per chi cerca lavoro e nemmeno per chi un lavoro lo ha già, l’incertezza è tanta ed è per questo che adesso più che mai è importante questa giornata. Buona festa del lavoro a tutti voi!




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