Festa del lavoro - cosa rappresenta per noi
Primo maggio, festa del lavoro.
Se torno indietro ad un anno fa era tutto diverso. Mio marito lavorava in una grossa fabbrica in città, orario fisso: alle 14.00 sempre a casa. Le nostre giornate erano tutte uguali: mi svegliavo da sola con i bimbi perché lui iniziava a lavorare molto presto, mattina lavoro, pranzo dai miei e poi a casa con lui, d’inverno si stava tutti insieme, d’estate tutti in piscina!
Però coltivare le passioni è importante così poco a poco si è arredato il garage come una palestra, a volte stava con noi, altre arrivava dopo: prima si allenava nel suo spazio privato.
E’ strano come ci si adegua alla monotonia, le nostre giornate non cambiavano mai: cena insieme, cartoni con i bambini una storia per loro. Poi si guardava la tv e a dormire. Tutti i giorni.
Poi, impossibile dimenticare quel momento, la fabbrica dove lavorava ha annunciato la chiusura. Ricordo mesi di dubbi e panico, paura per il futuro e domande sul presente: cercare subito un altro lavoro? A prima vista una scelta saggia, più disoccupati ci saranno in giro più difficile sarà trovare qualcosa. Ma se poi ci ripensano? E se la fabbrica viene rilevata da qualcun altro e il lavoro, in sostanza non cambia? Incertezza per incertezza... cosa si sceglie?
Ed è così che ha trovato lavoro in una palestra, quasi per scherzo. Quasi per gioco il sul hobby è diventato un lavoro e il sul lavoro è diventato qualcosa che appartiene al passato. La sensazione di già visto già vissuto è stata forte: prima io e poi lui. La crisi ci ha tolto qualcosa ma ci ha restituito qualcos’altro con gli interessi: la nostra vita è cambiata e ora quello che amiamo ci permette di pagare il mutuo.
Non è sempre semplice, a volte ho paura e manca la stabilità di una volta. Molto più spesso mi manca mio marito che la sera lavora, non ci acciambelliamo più tutte le sere sul divano a guardare la tv, non legge più la favola della buona notte ai nostri bambini ma può accompagnarli a scuola la mattina e il week end è molto meno stanco.
Qualche volta ci ripetono che siamo stati fortunati, ma la fortuna non ci è venuta a cercare l’abbiamo cercata noi: la nostra ricchezza? Abbiamo creduto in noi e non ci siamo arresi.
Stiamo facendo quello che ci piace, e lo stiamo facendo per noi e per i nostri bambini: siamo più presenti di prima, siamo più felici. Per questo motivo si, siamo stati fortunati perché nulla è da dare per scontato.
In tanti non capiscono “non è un lavoro vero” è una frase che abbiamo sentito troppe volte. Ma cosa sia un lavoro, il nostro lavoro lo abbiamo deciso noi, il lavoro lo abbiamo costruito intorno alla nostra famiglia, a volte non è perfetto ma a noi va bene così.
La nostra macchina è sempre la più brutta del parcheggio ma ci porta dove vogliamo e soprattutto: abbiamo il tempo per poterlo fare.
Non è un momento facile per chi cerca lavoro e nemmeno per chi un lavoro lo ha già, l’incertezza è tanta ed è per questo che adesso più che mai è importante questa giornata. Buona festa del lavoro a tutti voi!