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Craniosacrale: il respiro della vita

Martedì 17 Giugno 2014
Annalisa Aloisi

Ho scoperto la terapia craniosacrale dopo un lungo cammino. Dopo aver sempre basato tutto il mio percorso su quanto, certo con ragione ma anche con una certa miopia, mi veniva indicato dalla medicina ufficiale. Ecco cosa ho imparato.

Come agisce la terapia craniosacrale? La cosa fondamentale da sapere è che si tratta di un trattamento profondo che stimola le capacità di auto guarigione del corpo. Un po’ nebuloso, mi rendo conto. Ecco allora come funziona.

Si tratta di una tecnica manuale dolce scoperta dall’osteopata William Garner Sutherland il quale intuì che il cranio e tutto ciò che contiene ha un suo movimento respiratorio, che muove tutti i fluidi corporei. Lo chiamò Sistema Respiratorio Primario, un sistema che anima tutte le cellule del nostro corpo in un’unica sinergia vitale.

Il nostro corpo è costituito per oltre il 70% da liquidi. Il sangue, la linfa, il liquido cefalorachidiano. L’embrione si forma, vive e cresce nel liquido amniotico. Tutti questi fluidi sono attraversati da correnti e maree.

La terapia craniosacrale, ristabilendo questo ritmo respiratorio, facilita il restaurarsi di uno stato di salute e benessere che è già presente nel nostro corpo ma che va riportato alla luce.

Come nell’omeopatia, e nelle discipline olistiche in generale, per l’operatore non esiste una terapia legata a quella specifica patologia. In primo piano c’è la persona, la comprensione dei fattori e delle dinamiche che portano allo squilibrio di quel paziente, la sua particolarità e il suo percorso.

Il fondamento di un trattamento craniosacrale sta quindi nell’ascolto. L’operatore ascolta attraverso il tocco delle sue mani ciò che avviene nel corpo del cliente, calore, pulsazioni, rigidità ed è in grado di riconoscere le tensioni e i blocchi. Traumi, stress, malattie sono sempre un ostacolo alla libera respirazione dei fluidi e la terapia riporta in superficie la capacità di autoguarigione del corpo. Gli effetti terapeutici si possono verificare in tutti i sistemi corporei, muscolo-scheletrico, circolatorio, nervoso.

Sarà il cliente a guidare la terapia e il ritmo della guarigione rispondendo automaticamente ai cambiamenti che avverranno nel proprio corpo, diventandone consapevole e modificando impercettibilmente, ma in modo costante, le proprie reazioni.

Ricordiamo che è una terapia sicura, delicata, adatta a tutte le età e in ogni condizione fisica, anche in gravidanza, dopo un’operazione, in momenti di forte stress emotivo.

Ma a volte le possibilità di cura sono limitate, soprattutto nelle malformazioni congenite o nelle malattie gravi, e dobbiamo sempre ricordarci che si tratta in questi casi di trattamenti che possono e devono affiancare terapie tradizionali. Non facciamo mai di testa nostra!

Insomma un modo dolce di intendere la salute, una terapia che ci rende di nuovo padroni del nostro corpo e della nostra vita. Che ci aiuta a capire che la nostra salute è prima di tutto una nostra responsabilità e che soprattutto vuole ridarci la capacità di guarire.

La vera salute deve accadere dentro di te, nella tua soggettività, nella tua consapevolezza, perché la consapevolezza non conosce né nascita, né morte: è eterna.” (Osho)




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