Cronoriflessologia. Il corpo è una perfetta macchina del tempo
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Cronoriflessologia. Il corpo: perfetta macchina del tempo

Venerdì 19 Giugno 2015
Annalisa Aloisi

Ci sono momenti nella vita di tutti noi in cui un evento, un lutto, un trauma ci cambiano irrimediabilmente. La maggior parte delle volte non ce ne rendiamo neppure conto, ma poi il corpo ce lo fa sapere. Perché il corpo è saggio, incredibilmente saggio. E comunica con noi in maniera molto chiara. Certo, a conoscerne il linguaggio.

È così che grazie ad un banale ma insistente disturbo ho potuto conoscere il dr. Vincenzo Di Spazio, medico omeopata e cronoriflessologo. Vincenzo non è decisamente un medico comune, è innanzitutto una persona speciale, empatico, pronto all’ascolto profondo, pratica sempre più rara. È un medico che è andato oltre i rigidi schemi della medicina tradizionale, ma anche oltre i rigidi schemi spazio-temporali.

Il dr. Di Spazio ha iniziato la sua ricerca da una semplice domanda: perché ad una determinata età si manifestano i sintomi di un disagio? Siamo in balia del caso o non è piuttosto un segnale molto preciso, ma proveniente da una fonte ancora sconosciuta? Così dopo anni di ricerche e studi nel 1996 il ha potuto finalmente tracciare una mappa di 24 punti della colonna vertebrale a cui corrispondono le diverse età della vita, chiamata AgeGate Code.

“I punti sono localizzati sulle emergenze ossee della colonna vertebrale e si comportano come porte biologiche del Tempo. (…) Toccare il punto spinale equivale a toccare il Tempo o meglio quella precisa finestra temporale (età), in cui è stato registrato un evento traumatico. La stimolazione del punto (picchiettamento, fotostimolazione, floriterapia transdermica e altro) consente l'apertura di queste misteriose porte e facilita il rilascio emozionale della memoria stressante.

La nostra colonna vertebrale è un incredibile tesoro di memorie nascoste. Ogni punto della colonna si comporta come una porta del Tempo, che consente l'accesso alle tracce profonde di eventi passati che hanno lasciato il segno. Queste porte possono essere viste anche come microvortici nel tempo-spazio, in altre parole si configurano come 24 chakra speciali in continuo dialogo con i 7 chakra del corpo e con i 14 meridiani energetici. Ogni evento doloroso modifica permanentemente il flusso esistenziale dell'individuo, generando asimmetrie nello spazio-tempo, che tendono a ripresentarsi con andamento ciclico. Anche in questo caso agisce la legge universale di attrazione, condizionando il ritorno di antiche ferite, che pensavamo sepolte nell'archivio della memoria.” (www.cronoriflessologia.blogspot.it/)

Le potenzialità della cronoriflessologia sono anche nella possibilità di prevenire malesseri e disagi futuri. Come? Facciamo un semplice esempio. Una ragazza di 20 anni perde la madre. Ogni punto della mappa spinale corrisponde a due età. L’ottava vertebra dorsale corrisponde al 21° anno di età, ma anche al 40°. Questo significa che a 39 anni questa ragazza mostrerà sintomi o disagi apparentemente inspiegabili. Il suo corpo, come una perfetta macchina del tempo, risuonerà nuovamente al ricordo del lutto subito a 20 anni.

Come funziona nella pratica il trattamento? Dopo un attento esame della storia clinica e personale del paziente il punto critico sulla colonna, corrispondente all’età in cui si è subito un trauma, viene individuato mediante palpazione e risulta dolente. Viene poi stimolato tramite percussione, che lo attiva sul piano energetico, in modo simile all’agopuntura, e reagisce con percezioni diverse sul corpo. Formicolii, tremori, dondolamenti, sudorazione, palpitazioni, vertigini sono tutte reazioni assolutamente normali e positive. Successivamente si agisce con la laser-puntura e viene applicato un normalissimo cerotto sul punto in questione. Il cerotto mantiene in un certo senso aperta la porta temporale e consente all’informazione ‘tossica’ rimasta nel corpo di essere rilasciata.

La cronoriflessologia va però ben oltre i traumi personali vissuti dal soggetto. Il corpo mantiene traccia di eventi dolorosi avvenuti nell’ascendenza familiare? “I 24 punti di riflessologia sono in grado di fotografare l'esposizione del soggetto ad una esperienza traumatica come il lutto (e non solo) e di conservarne fedelmente la traccia per un tempo molto lungo. Le indagini sperimentali hanno dimostrato che questa traccia può conservarsi oltre i limiti del ciclo vitale di un individuo e proiettarsi nel futuro attraverso la discendenza (…) Il corpo diventa il contenitore di memorie biografiche e familiari, comportandosi come una matrioska, la bambola russa che al suo interno occulta sue copie in grandezza decrescente: ogni copia è lo specchio di un grave conflitto avvenuto in passato, dove si agitano i fantasmi di chi lo ha generato. Questi fantasmi sono i nostri antenati, che recitano all'infinito il loro tragico ruolo; noi vediamo questi eventi passati non con i nostri occhi, ma con i nostri geni. L'eccitazione terapeutica di queste incredibili porte del tempo consente di agire sul segnale di psicotraumatismo genetico e sulle sue inevitabili ripercussioni somatiche, promuovendo un tangibile miglioramento clinico.” (I 24 chakra del tempo, Vincenzo Di Spazio)

La cronoriflessologia è uno strumento incredibilmente potente e meraviglioso, uno strumento che toglie potere al dolore liberandolo dalla prigione del nostro corpo. Possibile che sia davvero così semplice?

Potete incontrare Di Spazio questa estate in occasione della Respiraction Week, dal 18 al 25 luglio a Campo Tures, in Valle Aurina (BZ), evento dedicato al respiro di corpo, mente e spirito, in collaborazione con la rivista L’Altra Medicina.







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