5 indispensabili ( e poco conosciuti) aiuti in cucina.
Sono una cuoca più o meno mediocre. Non sono capace di seguire le ricette, capita (troppo spesso) che ci sia troppo sale nell’impasto della pizza (o proprio per nulla) e che dimentichi il fornello acceso. Insomma, sono piuttosto scarsa. Ma mi piace sperimentare, provare cose nuove e pasticciare.
Ma per pasticciare ci vogliono gli strumenti giusti: grazie a loro anche io riesco (la maggior parte delle volte) a preparare dei piatti commestibili (e a volte pure molto buoni).
Ecco una lista (la mia, quindi del tutto opinabile) degli indispensabili, meno conosciuti, in cucina.
1. La pentola a pressione.
All’inzio mi terrorizzava “e se poi scoppia?” Praticamente la consideravo un’arma (non dichiarata) che un certo numero di folli tenevano nella propria cucina. Poi ho imparato a conoscerla.
Permette di cuocere in modo veloce verdure, carne e tanto altro.
Per cosa la uso io? Per bollire e lessare le verdure (anche le patate una volta bollite si cuociono in modo più uniforme nel forno) e per preparare minestroni e vellutate (e consiglio caldamente la vellutata con cavolfiore, patate, porri e verza, è buonissima). Il trucco per la vellutata e tenerla molto cremosa. Frullate aggiungendo il brodo a poco a poco in modo che rimanga bella densa: se fa la “cupoletta” sul cucchiaio è più buona.
Poi con la pentola a pressione ci facciamo il risotto. Si il risotto,alla faccia dei puristi che il risotto va mescolato piano piano con pazienza e amore. Solitamente quando cucino non ho ne pazienza ne amore, ma tanta fame e due bambini che ogni 3 secondi mi chiedono se è pronto.
Procedimento:
Si fa il soffritto con la cipolla, l’aglio o quello che preferite.
Si inserisce il condimento del risotto (verdure, carne... quello che volete) e si lascia saltare per un attimino.
Poi si versa il riso e si mescola per insaporire.
Per ultimo il brodo (che deve essere di quantità doppia rispetto al riso). Si chiude la pentola a pressione e quando comincia a fischiare si calcola metà del tempo di cottura.
Ora mantecate come d’abitudine e impiattate.
Ogni tipo di riso necessita di una quantità diversa di acqua. Quindi per i primi esperimenti consiglio si spegnere un paio di minuti prima e controllare. Se manca liquido aggiungetene un po’ e mescolate. Se è troppo alzate la fiamma per far asciugare.
2. Il coperchio in silicone.
Lo confesso: sono una fans del silicone in cucina, non ne uso, ne abuso. Ho anche lo scolapasta che si ripiega su sè stesso e occupa pochissimo spazio, non lo cambierei con nient’altro.
Il coperchio al silicone ha l’indubbio vantaggio di adattarsi a tutte le pentole, padelle e contenitori vari. Praticamente risolvete in una mossa sola il problema del “dove piazzo tutti i coperchi?”: un paio che si arrotolano e avete sistemato tutta la vostra batteria di pentole.
3. Gli stampini in silicone. Idem come sopra. Si arrotolano e occupano pochissimo spazio. In più le torte non si attaccano (a patto che siano di buona qualità) io ho un metodo che non ha nulla di scientifico ma che funziona: bagno lo stampo prima di inserire l’impasto, alla fine si stacca praticamente da solo.
Stampi in silicone ce ne sono in tutte le misure. Io consiglio una tortiera grande e gli stampini per i muffin: li userete un po’ per tutto sia per il dolce che per il salato, l’ultima volta ci ho cucinato dentro gli involtini alla verza.
4. La grattugia per fare gli spaetzle, che altro non sono che gli gnocchi tirolesi. Acqua (o latte) farina, un goccio di olio, uova, sale e una verdura a vostra scelta. Tutto nel mixer da cucina e avere pronto un impasto per un primo sano, veloce e che farà impazzire i vostri bambini. A questo proposito, non potete non prendere
5. La spumarola, quella specie di mestolo forato che si usa per raccogliere gli gnocchi affiorati a pelo d’acqua o i fritti cotti nell’olio.
Queste sono alcune delle cose che utilizzo di più in cucina. Le vostre quali sono? Abbiamo dimenticato qualcosa? Scriveteci!!
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