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Ricerca di strategie ambientali a Melbourne

Giovedì 06 Luglio 2017
Giovanni Rossato

La rivoluzione culturale e sociale che ha conquistato il mondo negli anni ’60 e ’70 non portava solo messaggi di amore e pace, cercando di liberarsi da convenzioni sociali imposte dall’alto e scuotere quell'ombra di austerità che aleggiava sulla società di allora. E tra le tante scoperte e ri-scoperte fatte in quegli anni di grande fermento culturale e sociale, c’erano anche quelle dei valori della terra e amore per la natura.

Così molti giovani decisero di abbandonare la vita in città spostandosi a vivere nella campagna, che si stava già svuotando con un'emigrazione verso le grandi città, componendo piccole e grandi comunità agresti. Un esempio della culturale popolare che potrà suonare familiare ai più è il personaggio interpretato da Carlo Verdone Ruggiero che lascia Roma per andare a far parte di una comunità agreste alle porte di Roma.

Ceres, il parco australiano per l'ecosostenibilità

Lasciando da parte il film Bianco, Rosso e Verdone, non è tanto lontana l’idea e il contesto socio culturale nel quale un parco è sorto oltre 30 anni fa alle porte di Melbourne in Australia, nel quartiere di Brunswick East: CERES Community Environment Park. Questo parco, il cui nome sta per Centre for Education and Research in Enviromental Strategies (Centro all'educazione e alla ricerca di strategie ambientali), è sorto proprio dall’idea di un gruppo di giovani che verso la metà degli anni settanta, nello spirito di quella rivoluzione culturale citata prima, decisero di abbandonare gli schemi che la città imponeva e ricostituire un parco ecosostenibile aperto a tutti.

Ma fin da subito l’idea non è mai stata solo di un parco cittadino: CERES è un’organizzazione non a scopo di lucro dove vengono organizzati corsi per conoscere o approfondire temi inerenti all’eco-sostenibilità, ha un orto (biologico) gestito da gruppi di giovani volontari e i cui prodotti vengono venduti al mercato settimanale che viene organizzato in una corte dove c’è una piccola caffetteria, musica dal vivo e un mini-market con un ampia gamma di prodotti biologici.

Il parco è organizzato come un piccolo villaggio su una zona grande quattro ettari e mezzo: un ingresso sia dalla strada, dove c’è un piccolo parcheggio scoperto per le macchine e un grande parcheggio coperto per le biciclette, sia dal fondo della piccola collina grazie alla pista ciclabile che costeggia il Merri creek, piccolo fiume che attraversa diversi quartieri di Melbourne (questa città è magnifica per la grande quantità di parchi che sviluppa per lo più lungo i corsi fluviali – vedi il parco del fiume Yarra, che ospita addirittura una colonia di flying foxes).

Un villaggio responsabile nei confronti della madre Terra

Gli edifici più recenti sono una piccola sala congressi e un ristorante/bar, gli altri edifici sparsi per il parco sono stati costruiti piano piano negli anni con i piccoli guadagni provenienti dal mercato, offerte e tanta buona volontà da parte dei volontari: così si potrà trovare una officina per biciclette con una grande cupola costituita da cerchioni rottamati, vasche per la coltivazione idroponica, un piccolo stagno dove si cerca di ricreare una condizione di habitat favorevole alla flora & fauna australiane che vivono in zone umide e altri piccoli edifici dediti alle diverse attività che vengono offerte.

Negli anni CERES è diventato un punto focale dei quartieri limitrofi, diventando un luogo di incontro e di scambio culturale molto attivo, dato anche dalla partecipazione delle scuole locali in attività, come laboratori sull’apprendimento di metodi di coltivazione alternativi o corsi sulle tradizioni delle popolazioni aborigene che abitavano quella terra fino a duecento anni fa, e visite dove vengono presentati ai giovani studenti il lavoro che sta dietro alla gestione di una piccola fattoria e di come ognuno di noi nel proprio quotidiano può essere più coscienzioso e responsabile nei confronti della madre terra.




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