Serr 2014: 6 consigli per ridurre i rifiuti
La settimana europea per la riduzione dei rifiuti è un importante appuntamento annuale che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei rifiuti.
Fa un po’ strano, non pensate, che l’uomo sia l’unico essere sulla terra a generare rifiuti? In natura tutto viene riutilizzato, anche gli scarti organici servono per concimare il terreno per poter produrre altre cose. Insomma... in quanto esseri senzienti questo non vi sembra un po’ un controsenso.
Ridurre i rifiuti quindi. Eliminarli completamente è pura utopia, ma possiamo davvero fare molto anche per ridurli al minimo.
Ecco qualche consiglio.
1. Fare la raccolta differenziata. Non è difficile, bastano pochi accorgimenti, in molti comuni la raccolta differenziata è obbligatoria, ma anche dove non lo fosse abituatevi a separare carta, imballi leggeri e plastica, vetro e organico. Avere qualche sacchetto in più da portare all’isola ecologica è ben poca cosa paragonato alle tonnellate di rifiuti in meno che si riverseranno nelle nostre campagne.
E visto che siamo in argomento: l’olio usato per la frittura, non si butta nello scarico. E’ veloce, me ne rendo conto, e nessuno controlla che venga smistato correttamente, ma i danni che fa nel mare e nelle falde acquifere sono incalcolabili.
2. Quando si acquistano capi di abbigliamento preferire le stoffe di buona qualità. Che non significa necessariamente capi di marca (che spesso non sono sinonimo di qualità), certo si spenderà un po’ di più ma per un capo di abbigliamento che supera una mezza stagione ne vale la pena. Provate a pensare ai capi vintage che si possono trovare nei vari mercati l’usato. Sono abiti di seconda, terza forse anche quarta mano che conservano ancora tutta la loro bellezza. Un vestito nuovo che a mala pena supera indenne un cambio stagione non piò certo dirsi al suo livello.
Un modo sicuro per risparmiare e avere vestiti di qualità? Rivolgersi ai negozi d’usato: se un capo nonostante l’utilizzo si presenta ancora in perfette condizioni non può che essere sinonimo di alta qualità.
3. Un capo d’abbigliamento prima di essere gettato in un cassonetto può compiere molti viaggi:
Un vestito in buone condizioni può essere rivenduto, o regalato ad un’amica a cui potrebbe piacere. Con le mie amiche c’è un fitto interscambio di vestiti, soprattutto di bambini, ma anche nostri, se c’è un cambio di taglia o in caso di acquisto sbagliato.
Un vecchio vestito fuori moda potrebbe venir tagliato in 2 per ricavarne una maglietta.
Per rendere più attuale un vecchio abito è anche possibile togliere le maniche per trasformarlo in un più moderno scamiciato.
Se un vestito non è più perfetto, potrebbe essere usato per casa, oppure potete regalarlo a chi ne ha bisogno: non serve che vi dica di più, paesi in guerra, senzatetto, o casefamiglia, ci sono moltissime organizzazioni che necessitano sempre di abbigliamento e che non sono in condizioni di lamentarsi per un rammendo di troppo.
Se proprio qualcosa è inutilizzabile potreste ricavarne degli stracci per la polvere.
4. Preferire l’acqua del rubinetto all’acqua in bottiglia: per casa si possono comprare le pratiche bottiglie di vetro, che, a dirla tutta, su una tavola risultano anche molto più eleganti di una bottiglia di plastica. Per quando di è fuori casa invece abituatevi a portare con voi una borraccia. Con la scusa che l’avete in borsa, berrete molto di più e anche la vostra salute ne guadagnerà.
5. La famosa coppetta è più ecologica dei comuni assorbenti e, una volta che si è presa confidenza, anche molto più pratica. Non genera rifiuti e allergie e, grazie al continuo riutilizzo, risulta anche molto economica. Serve altro per decidere di correre a comprarne una?
6. La spesa andrebbe fatta sempre a stomaco pieno per non rischiare di incorrere in acquisti dati solo dalla gola. (qui altri consigli per gli acquisti). Prediligete anche i prodotti sfusi. Costano meno e non avrete il problema dello smaltimento degli imballi.
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