Un tavolo Shabby chic a modo mio
Sono in pieno fermento da lavori in casa: impianto elettrico da rifare, cucina da montare, utenze da spostare, insomma un casino. Visto poi che non è che la situazione finanziaria sia esattamente rosea (insomma quasi per nulla) va da sè che tutto quello che riusciamo a riciclare lo ricicliamo... con un occhio al buon gusto, però!
Avevamo in casa questo tavolo, che si abbinava perfettamente allo stile dei miei genitori (i vecchi proprietari di casa) ma che invece fa a pugni con il nostro gusto: troppo scuro, troppo macabro, troppo bleach! Però ha una cosa a suo favore, è grande. Molto, e per noi che amiamo avere ospiti a cena è l’ideale.
Ci abbiamo pensato a lungo: che fare? Come ? Come rendere un vecchio tavolo perfetto per una nuova cucina? Dipingendolo! Che altro? C’era solo un problema, tutto quello che sapevo sui mobili shabby chic era che ci voleva del coloere bianco. Quale? Boh, per quello che mi riguardava poteva essere anche bianchetto.
Così ho cercato in internet, mi sono documentata, ho scartato le cose che mi sembravano troppo complicate e ho deciso di improvvisare, perché è la cosa che da sempre mi viene meglio!
Occorrente
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Carteggiatrice
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Smalto bianco lucido
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flatting trasparente.
La prima cosa da fare è eliminare la vernice presente sul mobile in legno, in assoluto la parte peggiore. Ho provato a farlo manualmente, sono durata 10 minuti passati i quali ho spedito il marito a comprare una levigatrice. Se ne trovano davvero di tutti i prezzi e noi nel negozio di hobbistica sotto casa ne abbiamo trovata una orbitale al prezzo scontato di 20 euro. E’ un lavoro lento che fa un sacco di polvere, quindi se avete la possibilità di mettervi in un locale appartato fatelo.
Ho levigato con cura tutta la superficie con delle carta abrasiva a trama grossa (ce ne sono di diversi tipi) e ho fatto manualmente gli angoli più difficili da raggiungere.
Una volta che il tavolo è tornato “grezzo” sono passata alla fase di verniciatura: con un pennello ho iniziato a dare pennellate veloci, mantenendo sempre la stessa direzione, non mi interessava un lavoro perfetto, ma ci tenevo che non risultasse confusionario. Mi piaceva l’idea che il legno scuro sottostante fosse ben visibile in modo che il tavolo assumesse un aspetto un po’ vissuto.
Come ultimo passaggio ho dato 3 mani di flatting trasparente: ha la doppia funzione di lucidare e proteggere, di norma 2 mani basterebbero, ma su un tavolo (mal)trattato 365 giorni l’anno ho preferito esagerare.
Posso dire di essere orgogliosissima del risultato? Perché forse non sarà perfetto... ma sicuramente è un tavolo unico e solo nostro, quello che ci voleva per la nostra nuova casetta!
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