Boho-chic: riuso, tradizione e modernità
L'espressione Boho-chic è stata coniata all'inizio degli anni Duemila accostando i termini bohémien e chic.
Gli aggettivi sembrano in contraddizione, ma da ormai due decenni stilisti ed arredatori traggono ispirazione anche dagli stili di vita e quindi soprattutto dall'abbigliamento di coloro che popolano le strade delle grandi metropoli, e perché no anche dei piccoli centri di tutto il mondo.
New York, Tokyo, Parigi, Milano, Londra ma anche la Sardegna di Antonio Marras e la Sicilia di Dolce & Gabbana. Andiamo alla scoperta di un'arte diventata prima stile e poi moda ricercatissima dagli abiti all'arredamento.
Bohémin e Chic: le origini di un'arte senza tempo
Bohémien erano coloro che, nella Parigi ottocentesca, vivendo volutamente ai margini della società, venivano etichettati come zingari, erroneamente associando la Boemia, regione dell'est Europa, al paese d'origine di questo popolo girovago. Erano soprattutto artisti: poeti, scrittori, scultori, pittori, musicisti. La loro era una vita libera da qualsiasi vincolo morale, non possedevano beni materiali e vivevano alla giornata grazie ai proventi, molto spesso condivisi, della loro arte.
Chic, in Francia, vuol dire elegante, ricercato, mai banale ed esibito. Tra le icone globali dello stile Boho-chic è d'obbligo citare la top model londinese Kate Moss e il suo stile: stivali in pelle, shorts in jeans, ampi vestiti in pizzo, borse in cuoio con le frange e pellicce ecologiche. Il suo matrimonio ha fatto scuola tra gli wedding planner che vogliono organizzare un matrimonio Boho-chic: stupendo vestito da sposa ispirato agli anni Venti del Novecento creato dallo stilista John Galliano, coroncine di fiori, tulle e pizzi e come scenografia la campagna inglese.
Come arredare una casa Boho-chic grazie al riuso
La casa Boho-chic è tutto questo: tradizione e modernità, tanti oggetti ma ricercati, rispetto per l'ambiente e riciclo creativo, colori caldi che ricordano l'Oriente, mobili e tessuti della Provenza. Un ambiente accogliente come poteva essere l'atelier dei pittori parigini bohémien, uno spazio aperto con drappeggi, tappeti colorati, arredi di recupero, chaise-longue, quadri appoggiati alle pareti, cuscini adagiati a terra, un invito alla conversazione e alla condivisione delle idee.
Punto di riferimento é anche lo stile hippy degli anni Sessanta e la vita a contatto con la natura nel rispetto dell'ambiente. Per questo la casa non deve diventare uno sciatto magazzino di cianfrusaglie ma ogni cosa deve rispecchiare lo spirito di chi ci abita: tovaglie, lenzuola, asciugamani, anche i tendaggi, devono essere in tessuti naturali, cotone o lino, bianchi o a fiori, con ricami e pizzi; bellissime le lenzuola dei vecchi corredi che ormai si trovano in tutti i mercatini.
Non ci sono preclusioni allo stile moderno, un divano in cuoio Chesterfield può essere accostato alla libreria moderna, la cucina tecnologica in laminato con il tavolo '800 con le gambe tornite, lucidato o laccato, e anticato con prodotti ecologici. L'importante è mantenere sempre quel tocco di eleganza tale da dare l'idea che ogni cosa sia stata attentamente cercata e scelta e che quindi debba anche essere custodita con cura.