A Genova l'orto collettivo più grande d'Europa
Da settimane circa 300 persone lavorano ininterrottamente per trasformare un bosco inselvatichito di circa sette ettari in un orto da coltivare.
L'area abbandonata si trova nel quartiere genovese di Cornigliano, in Corso Perrone, di fronte ai capannoni industriali di Campi.
«Un terreno privato lasciato in comodato d'uso - spiega il coordinatore del progetto Andrea Pescino, dell’associazione Quattro Valli (associazione di coltivatori e allevatori che oggi comprende oltre 2.200 iscritti) dove stiamo costruendo terrazzamenti per la coltivazione secondo la tradizione ligure».
In questi appezzamenti i contadini proprietari dei terreni agricoli mettono a disposizione di chiunque spazi per coltivare. L'orto è frequentato da persone comuni ma anche esperti, professionisti, botanici così come mamme con i bambini piccoli.
Il tutto per la soddisfazione di crescere e consumare i prodotti della terra, coltivati con il sudore della fronte.
L'OrtoCollettivo si basa sul lavoro di squadra: se c’è un lavoro programmato per oggi e qualcuno non può venire, a svolgere quel lavoro ci pensa qualcun altro, con beneficio finale di tutti.
Per pagare lavoro e prodotti si usano gli Scec, sigla che sta per 'solidarietà che cammina', una moneta alternativa in stile gioco da tavola che ha alla sua base la teoria del baratto e fa della solidarietà il suo conio.
Il progetto che ha alla base lo Scec è nato a Napoli nel 2007, per poi diffondersi in tutta Italia mediante il network di Arcipelago, una rete che riunisce cittadini, attività, professionisti, e che punta a promuovere lo scambio di beni e servizi attraverso un circuito virtuoso. Oggi in Italia si contano tre milioni gli Scec in circolazione.