L'ecologia in cucina contro gli sprechi
Se una volta l'economia locale e la scarsità di risorse spingevano ad aguzzare l'ingegno e a non sprecare, oggi, nell'era del consumismo, riciclo e risparmio sembrano essere concetti in crisi d'identità.
L'ecologia però sta arrivando anche in cucina. Infatti, insieme al rapido diffondersi di ristoranti vegetariani, ricette etiche e pizzerie gourmet, sembra che tra le tendenze più in voga del momento ci sia quella di cucinare gli avanzi di cibo grazie ad una tecnica ecologica di cottura.
Gli Chef più rinomati si stanno cimentando sempre di più nella cucina semplice fatta di scarti, per ridare vita ad esempio alle bucce di verdura, al siero del latte o agli avanzi della carne. Un ritorno agli anni prima del boom economico, insomma, quando i nostri nonni ripetevano ogni giorno “del maiale non si butta via niente”.
Sprechi di cibo nel mondo: dati che fanno riflettere
Ogni anno un terzo del cibo del mondo, circa 1,3 miliardi di tonnellate, finisce nella spazzatura senza arrivare neppure a tavola: si tratta di quasi 4 volte la quantità di cibo necessaria a sfamare 800 milioni di persone denutrite del pianeta.
La FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, stima che solamente negli Stati Uniti vengono gettati 46 milioni di tonnellate di cibo l'anno, mentre solo il cibo buttato in Europa sfamerebbe circa 200 milioni di persone.
Dati sconcertanti, non soltanto alla luce del dramma etica della fame nel mondo, ma anche delle crescenti problematiche ambientali e sociali: l'enorme spreco di risorse naturali e in particolare idriche, l'emissione incontrollata di gas serra proveniente dal trasporto e dallo smaltimento dei nostri pasti e rifiuti, il disastroso impatto sul clima che ne consegue.
Cosa succede in Italia: Bottura e la lotta agli sprechi alimentari
L'Italia occupa il 9° posto in termini di “cibo perso e sprecato”, nella speciale classifica su 25 Paesi. Il nostro, in particolare, ottiene il massimo punteggio su alcuni indicatori, come quello relativo alle “politiche messe in campo per rispondere allo spreco di cibo” (100 su 100), grazie alla legge approvata nel 2016 che punta ad incentivare le aziende e i produttori che donano cibo ai più bisognosi. Ma è lo spreco domestico il vero problema a cui porre rimedio: in Italia vanno perse o sprecate circa 8,8 milioni di tonnellate di cibo ogni anno (dati FAO).
Fortunatamente, c'è chi sta facendo del riciclo culinario uno dei suoi punti di forza, come Massimo Bottura, chef pluripremiato nonché ex numero uno al mondo. Tra i migliori cuochi italiani di oggi, Bottura è da sempre molto sensibile al tema dell'ecosostenibilità e promuove una cucina semplice che sia anche di inclusione sociale.
Con il suo progetto “Food for Soul”, una ONG impegnata nella lotta agli sprechi alimentari, Bottura intende offrire un pasto ai senzatetto e ai bisognosi nel mondo, ed ha iniziato a farlo nel 2015 grazie all'apertura del Refettorio Ambrosiano, la prima mensa per poveri patrocinata da uno Chef stellato.